lunedì 6 giugno 2011

Ficus Elastica

Il Ficus Elastica non ci prova neanche. Sa di avere quest'aspetto plastificato, questa consistenza al moplen, il tatto di una vaschetta di margarina e la mollezza di un paracarro: quindi non bara, a partire dal nome. Piu' che una pianta è un derivato petrolifero e oggi campa di imbarazzi, perché con le energie alternative non si sa come andrà a finire. Intanto, pero', riposa sugli allori.

Digressione. Che li schiacci un po', questi allori, non dispiace: son arbusti vanitosi che se la credono, molto per colpa di David e Ingres. Cioè: avete mai visto un pirla diverso da un neo laureato con dell'alloro in testa? Se non erano i pittori a ficcarlo in fronte a Napoleone o Cesare, l'alloro restava a vita nel culo del pollo arrosto.

Riprendo. Il ficus elastica, meglio noto come albero della gomma per via del lattice colloso che molla se gli si incide il tronco, ha segnato un record di vendite alle aste olandesi.

Pare che l’Elastica abbia quantomeno doppiato il cugino Benjamin, che con quel nome biblico-buonista ha lasciato fare e adesso col gradimento a picco e nessuna utility da offrire, è pentitissimo ma boia se lo ammette. Va da sè che la plastica vive un momento felice. Quanto alle foglie protese e infrangibili, sono la metafora dell'eterna giovinezza. Nulla le scalfisce. Non si piegano, immote, senza solchi, botulinizzate. Potrebbero benissimo spadroneggiare in un reality o tener banco in un talk show de La7. Mentore della magia della medicina estetica senza dimenticare i primi passi mossi come chewingum, il ficus elastica profetizza la felicità. Ora, lontani dalle luci della ribalta e dalle lusinghe di Faust, resta da chiarire perche' in un appartamento di Supersano uno si debba infilare un albero della gomma.

Plausibile un'intrusione a casa Santanchè - se non si ha a mano una siringata di silicone si prova col caucciù prima che il labbro si spadelli sul mento - ma nel tradizionale alloggio salentino, che ci fa l'Elastica? Una pianta ialuronica, che in natura può raggiungere i trenta metri e già vede come primo obiettivo lo zenith della volta a stella. Prima che le vicine sfiorite bussino alla porta per accoltellarvi la pianta e correre a farsi una maschera col succo rigenerante, c'e' da prendere una decisione etica: o incoraggiarle e trasformare tutto cio' in un provvidenziale second business (la panetteria non va mica tanto bene), o sbarazzarsi dell'Elastica recuperando serenità, coscienza della caducità delle cose e soprattutto rigettando tentazioni lestofantesche.

Senza indugi, state aiutando il vostro Ficus a riprodursi per margotta. Uno due tre quattro Elastichini nuovi nuovi e già suonano alla porta. Vostra moglie che, saggia, non e' mai andata oltre la Cera di Cupra, prova a distogliervi citando un cugino finanziere che ha preso vari encomi per eccesso di zelo. Ma voi niente, state lì, cutter in mano e sorriso malizioso. Lei minaccia e voi omaggiate la prima cliente. Lei sbatte un uscio e voi cinguettate 'soddisfatta o rimborsata' (solo cinquanta euro la prova). Lei telefona al cugino e voi affondate la lama nel tronco. Lei piange sommessamente invocando antiche felicita' ma ormai la sua voce ondeggia, va, torna. E va a spegnersi, rimbalzando contro il muro di gomma dell'Elastica. Che immota e protesa si mastica un caucciù.